INTERVISTA CON GIANLUCA NOIR
Con l’intervista di questo mese conosciamo Gianluca Noir. Tatuatore specializzato nello stile blackwork che è entrato a far parte della famiglia di Fronte del Porto lo scorso Dicembre.
Come ti sei avvicinato al mondo del tatuaggio, cosa ti ha affascinato?
Pur avendo intrapreso studi non inerenti all’arte, la passione per il disegno mi ha accompagnato fin da piccolo e con la fine del percorso scolastico ho avuto la possibilità di approfondirla, realizzando di voler disegnare il più possibile.
Sono sempre stato attratto dal mondo alternativo del tatuaggio e dopo averne preso parte da cliente, ho deciso di volerne far parte da tatuatore.
Ricordi il primo tatuaggio che hai realizzato?
Il primo tatuaggio in assoluto è stato un piccolo pugnale tradizionale, tatuato senza troppi ripensamenti ad uno dei miei migliori amici. Ad oggi quel momento è uno dei ricordi più belli che ho.
Qual è il tuo o i tuoi stili preferiti e come si è evoluto il tuo modo di tatuare negli anni?
Apprezzo qualsiasi tatuaggio ben realizzato, ma tra tutti gli stili preferisco il traditional e il neo traditional. Quest ultimo ha influenzto il mio modo di disegnare portandomi a realizzare un Blackwork sempre più personale, basato anche sulle mie esperienze artistiche.
Cosa pensi del mondo dei tatuaggi al giorno d’oggi?
Credo che il mondo del tatuaggio sia in costante evoluzione ed è curioso vedere oggi come qualsiasi forma d’arte contribuisca alla creazione di nuovi stili, una volta impensabili.
A che punto della tua carriera sei entrato a far parte della famiglia di Fronte del porto e cosa vuol dire per te lavorare in questo studio?
Dopo essermi trasferito da Verona, al termine del terzo anno qui a Roma, sono entrato a far parte di Fronte del Porto. Lavorare in uno studio come questo, al fianco di tatuatori esperti, significa mettersi costantemente in gioco puntando ad una crescita tecnica e artistica continua.
Quali sono i tuoi progetti per il prossimo anno?
Progetti futuri sono senza ombra di dubbio cercare di maturare il mio stile rendendolo caratteristico e riconoscibile equindi riconducibile subito a me. Di conseguenza maturare anche la clientela adatta, ossia meno commerciale classico ma più concentrata sui miei progetti.
Al di fuori del mondo dei tatuaggi coltivi qualche altra passione?
Una mia passione è viaggiare. Appena posso ne approfitto per visitare città in cui non sono mai stato, magari approfittando di convention o guest.