INTERVISTA CON ANDREA MARAZZI
Ancora un’intervista con uno dei nostri tatuatori, oggi conosciamo Andrea Marazzi resident che si divide tra tatuaggi e architettura.
Come ti sei avvicinato al mondo del tatuaggio, cosa ti ha affascinato?
La verità è che mi sono avvicinato al mondo del tatuaggio in modo del tutto imprevisto. Saturo delle continue problematiche e limitazioni legate alla professione dell’architetto ho deciso di riavvicinarmi in modo alternativo al mondo dell’arte. Lentamente mi sono affacciato al mondo del tatuaggio prima con un corso base e poi con un Master triennale verificando appassionandomi sempre di più a quest’arte.
Ricordi il primo tatuaggio che hai realizzato?
Il primo tatuaggio è una scritta che mi sono fatto da solo riferita al cammino di Santiago de Campostela: “il cammino è la meta”. Ovviamente non è un bellissimo tatuaggio ma è il primo e per me rappresenta il momento del cambiamento.
Qual è il tuo o i tuoi stili preferiti e come si è evoluto il tuo modo di tatuare negli anni?
I miei gusti nel tatuaggio sono molto influenzati dalla mia cultura artistica e architettonica restando sempre affascinato da tratti estremamente puliti ed eleganti. Tendo a trovare spunti interessanti in ogni stile ma indubbiamente quelle che più mi appartiene è uno linguaggio libero e veloce come lo sketch.
Cosa pensi del mondo dei tatuaggi al giorno d’oggi?
È un mestiere in continua e rapida evoluzione. Mi piace molto osservare e approfondire come l’illustrazione, la grafica e l’arte contemporanea stiano contaminando ed arricchendo il mondo del tatuaggio contemporaneo dando vita a nuovi stili e spunti di riflessione.
A che punto della tua carriera sei entrato a far parte della famiglia di Fronte del porto e cosa vuol dire per te lavorare in questo studio?
Sono entrato a far parte di Fronte del Porto a seguito del Master Internazionale di tatuaggio artistico seguito nel 2016; in questo master ho conosciuto Fabio Onorini che mi ha invitato a far parte, prima nello studio Korpus Domini e in seguito a Fronte del Porto. Lavorare in uno studio di alto livello e formato da tatuatori eccellenti mi ha permesso di affinare la mia tecnica, evolvermi e avere una vetrina a livello internazionale.
Quali sono i tuoi progetti per il prossimo anno?
Continuare il percorso intrapreso perfezionandomi e migliorandomi ogni giorno per affrontare i molti temi che vorrei approfondire e sviluppare.
Al di fuori del mondo dei tatuaggi coltivi qualche altra passione?
Non posso dire che l’architettura sia solo una passione perché rappresenta la mia seconda pelle inoltre mi affascina molto il mondo artistico in tutte le sue forme, visive e sonore; rimango sempre colpito da tutto ciò che si può imparare nei viaggi mettendo a contatto tradizioni ed esperienze diverse.